"Il Vicolo"
di Raffaele Viviani
libero adattamento di: Claudio Matta
La struttura compositiva del Vicolo, è estranea alle logiche teatrali, difatti, l'Autore piuttosto che rappresentare un fatto procurandosi un inizio, uno sviluppo ed un finale, congegna ogni atto unico come un insieme di microstorie sospese, che trovano poi una soluzione di continuità come a formare un’unica grande Storia. La storia e un viaggio dello spettatore in un vicolo di Napoli, che si rende partecipe dell’incontro scherzoso e appassionato tra Prezzetella e Gennarino, diventando testimone dei loro buoni propositi. Un’altra scena vede un giovane guappo innamorato dell’usuraia Nunziata, la quale non lo degna neppure di uno sguardo. Lo spazzino, che descrive l’indigenza in cui vive col signore al tavolo del caffè, raccontando di un comizio tenuto dagli esponenti della sua categoria di cui tuttavia non porta a termine il resoconto e con un truffaldino scambio di sigari trova il pretesto per andar via. Intanto,  nell'attesa di conoscere l'esito della vicenda, lo spettatore, viene distratto dalla sventura che si abbatte sul ciabattino............

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